DETERMINAZIONE DEL PREZZO DI VENDITA

TECNICHE USATE PER STABILIRE IL PREZZO DI VENDITA DI UN PRODOTTO

Aggiornato al 11.10.2007

Come si fa a fissare il prezzo di vendita di un prodotto?

Non esiste un metodo unico. Di seguito vedremo le tecniche maggiormente utilizzate.

Il primo metodo che esaminiamo è quello del margine fisso sul costo, detto anche cost-plus.

Con questo metodo si parte dal costo di produzione del bene (se esso è prodotto all’interno dell’impresa) o dal suo costo di acquisto (nell’ipotesi di acquisto del bene da terzi).

Di norma si fa riferimento a dei costi standard fissati sulla base di un determinato volume di produzione o di acquisto e sulla base di determinati prezzi delle materie prime. E’ evidente, infatti, che i costi possono subire frequenti variazioni a causa delle variazioni dei prezzi delle materie prime.

Al costo così determinato si somma un margine detto fisso perché esso rimane invariato per lunghi periodi di tempo. Il margine è, in genere, espresso come percentuale dl costo. Il margine viene fissato tenendo conto degli obiettivi di redditività dell’impresa senza trascurare di considerare i prezzi applicati dalla concorrenza e l’elasticità della domanda.


PREZZO DI VENDITA
=
COSTO
+
% SUL COSTO


Esempio.
Costo standard di produzione: 1.000

Margine fisso: 10% Prezzo di vendita: 1.000 + (10% x 1.000) = 1.100

Questo metodo è di semplice applicazione. In periodi di inflazione consente di aumentare i prezzi in base all’aumento dei costi. Il metodo però non permette di tenere conto né della concorrenza, né dell’elasticità della domanda al prezzo.

Il secondo metodo è quello del margine variabile. Questo metodo si differenza dal precedente in quanto il margine applicato sul costo, di produzione o di acquisto, può variare in modo da tenere conto della concorrenza e della elasticità della domanda.

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In questo modo si può, ad esempio, applicare un margine più elevato nei periodi di espansione della domanda o minore quando la concorrenza è molto aggressiva. E’ chiaro che questo comporta, per l’impresa, la necessità di dover operare spesso delle valutazioni sulla concorrenza, sull’andamento della domanda, sulle reazioni del consumatore.

Un terzo metodo consiste nel determinare il prezzo di vendita per tentativi.

In questo caso il punto di partenza non è il costo. Il prezzo è determinato tenendo conto dell’ andamento della domanda, del comportamento della concorrenza, della elasticità della domanda. Si tiene conto, però, anche di altri fattori come ad esempio la novità del prodotto.

Il prezzo è determinato in base ad una serie di valutazioni relative a tali fattori e può essere modificato ed aggiustato di frequente in modo da tenere conto dei mutamenti degli stessi.

Ultimo metodo che andremo ad esaminare è quello che consente di determinare il prezzo di vendita per imitazione.

In genere questo metodo risulta utile in mercati caratterizzati dalla presenza di pochi concorrenti. Quando, oltre ad esserci pochi concorrenti, uno di essi è anche leader del mercato, l’uso di questo metodo può diventare una scelta obbligata.

Il metodo in questione consiste nello stabilire il prezzo imitando il comportamento dei concorrenti.

In particolare se l’impresa leader del settore abbassa il prezzo di vendita anche le altre imprese concorrenti si troveranno a dover ridurre il prezzo per evitare di essere poste fuori dal mercato. In questi casi, dunque, l’imitazione diventa una scelta obbligata.

 
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